sabato 5 novembre 2011

Presentazione di Vito Moretti a POESIAS di Flora Amelia Suàrez Càrdenas

Questi versi (Poesìas) di Flora Amelia Suàrez Càrdenas hanno la grazia della semplicità e il dono di proporsi con l’immediatezza di un dettato spontaneo, tessuto sulle ragioni di un pensiero che vuole restare ai suoi elementi essenziali e di una pronuncia che conosce e rivela soltanto le sue emozioni più struggenti, le sue energie più espressive e i suoi sentimenti più carezzati, senza alcuna alchimia stilistica o verbale e senza il rimando a specifiche tradizioni.
La poetessa pensa in spagnolo — la sua lingua madre — e scrive concedendosi direttamente ai ritmi e alle cadenze di questa lingua, creando via via un circolo virtuoso fra le sue parole e la rotondità del dire ispanico e fra i pensieri che le giungono alla coscienza e l’espressività musicale delle locuzioni iberiche, sicché le poesie di Flora Amelia Suàrez Càrdenas andrebbero lette soprattutto nelle loro versioni originarie, che forniscono un esempio davvero singolare di liricità e che attraggono il lettore con una presa quanto meno suggestiva; ma, consapevole della difficoltà rappresentata dalla diversa matrice linguistica dei testi, la poetessa ha voluto corredare la sua raccolta di apposite traduzioni, nelle quali il lettore italiano trova la versione lineare e “in chiaro” del testo spagnolo e l’opportunità di afferrare almeno il contenuto dei medesimi componimenti; l’autrice, cioè, non si è prefisso altro, con esse, che di fornire una chiave di accesso alle liriche ispaniche, ben sapendo che ogni traduzione è sempre un compromesso fra lingue, culture e gusti diversi, e, personalmente, credo che ella abbia fatto bene a schivare, in questa circostanza, ogni tentazione di riscrittura poetica e di parallela reinvenzione, lasciando, appunto, che a parlare di sé fossero le liriche autentiche invece che quelle poste per ragioni di mera opportunità.
La raccolta, peraltro, nella sua unità ispano-venezuelana, ha una salda fisionomia d’insieme e si articola in una struttura in gran parte ricompresa attorno ai temi dell’umana avventura e della personale biografia dell’autrice, entro un contesto di valori positivi e rassicuranti (Nebbia, Amicizia, Al di là) e di una mite e confidente attitudine religiosa (Primavera, Celeste) che danno la cifra di un’esistenza tutta rivolta a magnificare il creato, il bello della natura, e a confortare le azioni buone e utili.
Ecco, allora, fra i temi, emergere e prender vigore quelli della solidarietà, della concordia, dell’amore, della ricerca che edifica e della pazienza che consolida, del perdono e del sorriso, della mano tesa e del reciproco rispetto, additando i doveri che fanno adulto il cuore e più equa e civile la società.
Si tratta, insomma, di un messaggio dai contenuti di saggezza che l’autrice, pur negli innegabili conflitti della vita comune, affida ai versi e alla sua flebile voce di donna, alla maniera di perle destinate a brillare anche ai tenui e notturni raggi della luna.
E fra questi temi, si fa strada la nostalgia per la patria lontana: il Venezuela dei ricordi e della intramontabile giovinezza, con i suoi colori e i suoi paesaggi (Pomeriggio nella mia città, Il mio albero, L’orchidea, Picco Bolìvar, Merida, Maracaibo), il Venezuela del cuore e dell’anima, la terra in cui la poetessa torna nei momenti di struggimento per ritrovarsi e per giudicarsi, per riempire il silenzio e per essere soltanto — ai propri occhi e allo sguardo dei propri cari — la creatura che è.
Così, dunque, Flora Amelia Suàrez Càrdenas si consegna alla scrittura e si fa voce tra noi, poetessa sulle strade tortuose della vita e del mondo.

Vito Moretti



Flora Amelia Suàrez Càrdenas
POESÌAS
Presentazione di Vito Moretti
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-217-1]
Pagg. 104 - € 9,00


http://www.edizionitabulafati.it/poesiascardenas.htm

martedì 1 novembre 2011

Novità: POESIAS di Flora Amelia Suàrez Càrdenas

Questi versi (Poesìas) di Flora Amelia Suàrez Càrdenas hanno la grazia della semplicità e il dono di proporsi con l’immediatezza di un dettato spontaneo, tessuto sulle ragioni di un pensiero che vuole restare ai suoi elementi essenziali e di una pronuncia che conosce e rivela soltanto le sue emozioni più struggenti, le sue energie più espressive e i suoi sentimenti più carezzati, senza alcuna alchimia stilistica o verbale e senza il rimando a specifiche tradizioni.
La poetessa pensa in spagnolo — la sua lingua madre — e scrive concedendosi direttamente ai ritmi e alle cadenze di questa lingua, creando via via un circolo virtuoso fra le sue parole e la rotondità del dire ispanico e fra i pensieri che le giungono alla coscienza e l’espressività musicale delle locuzioni iberiche, sicché le poesie di Flora Amelia Suàrez Càrdenas andrebbero lette soprattutto nelle loro versioni originarie, che forniscono un esempio davvero singolare di liricità e che attraggono il lettore con una presa quanto meno suggestiva; ma, consapevole della difficoltà rappresentata dalla diversa matrice linguistica dei testi, la poetessa ha voluto corredare la sua raccolta di apposite traduzioni, nelle quali il lettore italiano trova la versione lineare e “in chiaro” del testo spagnolo e l’opportunità di afferrare almeno il contenuto dei medesimi componimenti; l’autrice, cioè, non si è prefisso altro, con esse, che di fornire una chiave di accesso alle liriche ispaniche, ben sapendo che ogni traduzione è sempre un compromesso fra lingue, culture e gusti diversi, e, personalmente, credo che ella abbia fatto bene a schivare, in questa circostanza, ogni tentazione di riscrittura poetica e di parallela reinvenzione, lasciando, appunto, che a parlare di sé fossero le liriche autentiche invece che quelle poste per ragioni di mera opportunità.


Flora Amelia Suàrez Càrdenas
POESÌAS
Presentazione di Vito Moretti
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-217-1]
Pagg. 104 - € 9,00