venerdì 20 marzo 2015

Novità: FRAGILE ROCCIA di William Emilio Cerritelli

     Una raccolta di poesie che riunisce le emozioni di dieci anni, emerse viaggiando per il mondo in compagnia dei sentimenti.
     Le speranze, e certamente anche le illusioni, di una vita vissuta alla luce di una utopia per la quale vale la pena continuare a vivere e battersi, anche se la luce è fioca, se le false primavere hanno soffocato l’entusiasmo, se il cuore è stanco e provato.
     La testimonianza di un poeta “non incline a cedimenti stilistici”, che non chiede di aderire a nessuna poetica o scuola, ma vuole semplicemente poter narrare il proprio stupore ed i propri sentimenti di fronte a chi lo vuole ascoltare, e di fronte ad un mondo che egli avverte terribilmente ben organizzato, ma i cui fini spesso umiliano i deboli e quasi mai lasciano spazio a chi pretende di sognare.
     La poesia é vissuta quale tempo sospeso, perduto e ritrovato, un sommesso rapimento melanconico, una carezza per sé stesso, una consolazione per le insufficienze dell’esistere, un conforto al proprio malessere per un mondo che il poeta sente molto diverso da quello per cui ha sperato e militato in politica, la narrazione infine, di una visione e di una speranza. È un percorso a ritroso nel tempo, lungo la storia di chi voleva un mondo diverso, ed oggi lo sogna ancora, ma ha guadagnato la coscienza dell’utopia.
     La maggior parte di queste poesie è scritta nell’Heure Bleue, il tempo breve nel quale non è ancora giorno ma non è più notte, ed ugualmente non più giorno ma neppure notte, che è anche l’ora della fantasia e del pensare, l’ora migliore, in cui il poeta riesce a vivere come vuole, a compiere il miracolo di accogliere le cose dentro di sé, invece di invaderle e possederle.



William Emilio Cerritelli
FRAGILE ROCCIA
Presentazione di Lucia Vaccarella
Postfazione di Franco Pasquale
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-418-2]
Pag. 112 - € 10,00

http://www.edizionitabulafati.it/fragileroccia.htm

martedì 10 marzo 2015

Novità: SONE E CANTE QUANDE ME PARE di Mara Seccia

     L’orizzonte dell’autrice è il paesaggio di una modernità problematica che insegue modelli di esclusione e di marginalità culturale e che tende ad azzerare le risorse del buonsenso, del dettato comune e dei giudizi più consolidati.
     Il suo sguardo si appunta, infatti, sui paradossi, sulle incongruenze e sulle ambiguità di un mondo venuto ad imporre le proprie regole e i propri gusti a danno del genuino e dell’autentico, cioè di psicologie e di identità che – di generazione in generazione – hanno saputo assecondare con profitto il corso dell’esistenza e resistere senza smarrimenti ai contraccolpi della fortuna; una “modernità”, dunque, apparentemente circoscritta agli spazi della tecnologia e dei prodotti meccanici, ma che impegna, in realtà, e persino sequestra, le sfere più intime degli uomini, la misura della loro temperanza e della loro sobrietà, fino a generare crisi e traumi, stropicciature di spirito e sconcerti profondi.
     Mara Seccia si fa perciò testimone di una comunità urbana (Pescara) che, via via, è divenuta altra nella vita e negli usi, nella psicologia e nella lingua, per il sopraggiungere di individui provenienti da altri ambienti e per il generarsi di frange e gruppi stimolati da altre vocazioni e da altre abitudini, com’è proprio di ogni habitat percorso da sollecitazioni per lo più commerciali e industriali.
     Sicché il mistilinguismo a cui la poetessa fa ricorso è la fotografia coerente e pregnante di quella stessa realtà e dei nuovi soggetti che vi operano, e, di costoro, ripropone dunque mimeticamente i pensieri, le voci, i detti e le pronunce. Si tratta di una lingua sui generis, che è anche il valore ultimo – e grande – della presente silloge.


Mara Seccia
SONE E CANTE QUANDE ME PARE
Presentazione di Vito Moretti
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-426-7]
Pag. 128 - € 11,00

http://www.edizionitabulafati.it/soneecante.htm