giovedì 20 agosto 2009

RECENSIONE di Renzo Montagnoli a "La giovinezza non muore"

Non muore mai, non muore
la giovinezza nascosta / dentro il cuore
quando piena s’accende l’espansione
dello spirituale soffio dell’eterno!

Perché tu hai inondato con l’ardore
il fondo, l’anima
che si stringe alla speranza.

Hai rimosso
ogni consuetudine del cuore
avversa alla novità del cielo.

(da La giovinezza nascosta)

Ha ragione Matteo Pugliares quando nella sua incisiva presentazione parla di un viaggio, un movimento inteso come inevitabile cambiamento, dalla tensione interiore causata dallo scorrere dei tempi dell’anima.

In effetti Baldassi rivela un progressivo approccio alla fede con un percorso tutto interiore che lo porta a riscoprire l’innata spiritualità di ogni essere umano e che nel caso specifico si manifesta in un sentire e percepire convergente con la religione cristiana.
Non ci è dato di conoscere il motivo di questo avvicinamento, ma ritengo che non sia improbabile possa derivare da una visione della vita meno pragmatica e positivista in forza di un approfondimento che, nella ricerca dell’IO, ha trovato spiragli per tentare di approdare all’Assoluto.
Quindi, più che una conversione, potrei dire che il tutto riviene da un percorso filosofico che, attraverso l’introspezione, ha svelato nature sopite, finendo con il consentire la percezione di una verità sul perché della vita.
La poetica di Baldassi, che già avevo apprezzato in L’involucro del nulla, raccolta influenzata in modo marcato dall’ermetismo e che posso considerare propedeutica dell’attuale, come del resto anche evidenziato dall’autore nella sua nota, qui stranamente si fa più limpida, meno incline a svariate interpretazioni, come l’artista avesse acquisito certezze in quel lungo cammino ora arrivato alla meta.

Solo parole per aprire il sogno
e la distanza che sovrasta
questa sperduta landa del destino.

Il mondo nel silenzio
sulla croce apre ancora
le sue braccia.

….
(da Malinconia)

Si apprezza, in particolar modo, la linearità dei versi, il fluido scorrere delle parole, in immagini di grande effetto, che nulla hanno a che vedere con il misticismo, ma sono il frutto di una riflessione sulla condizione umana e sul Supremo che ne ha delineato i contorni affinché l’uomo, che vuole sapere con il cuore, in questa consapevolezza trovi la via della verità.
La giovinezza non muore è un’opera di sicuro interesse e presenta il non trascurabile vantaggio di essere accessibile anche a chi, pur non credente, ricerchi in sé il mistero della vita.

Renzo Montagnoli

http://www.arteinsieme.net/renzo/index.php?m=31&c=&det=5519&valRcc=YmFsZGFzc2k=

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